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La gabbia della forma

2023-09-06 23:49

homo vivo giuseppe rago

poesia, follia, gabbia, forma, essenza, gusci vuoti,

La gabbia della forma

Ho una vita così frizzante,Movimentata e interessante...!Uff...! Che palle!Continuamente sulle montagne russe,Tanto da essere anestetizzato a tutto.E

Ho una vita così frizzante,
Movimentata e interessante...!
Uff...! Che palle!

Continuamente sulle montagne russe,
Tanto da essere anestetizzato a tutto.
E subentra quella continua voglia
Di qualcosa di più,
Di un'esperienza sempre più estrema.

Talmente attaccato alla vita,
Da non veder l'ora di correre incontro
Alla morte con l'adrenalina
che scorre nelle vene.

Talmente serio da ridere di tutto,
Perché nulla è serio quanto IO.
Talmente frivolo da risultar pesante
Condannato a vagabondare
Come l'eremita tra gli arcani maggiori.

Sono l'incarnazione del caos
Che trova il suo ordine soltanto
Se non ha una direzione,
Che vive dell'imprevedibile
A tal punto da non sopportare più
Alcun limite, fisico o virtuale,
Interiore o imposto che sia.

IO SONO talmente
Che non sono niente,
Eppure sono tutto.

La vita, che mistero incredibile!
Ma volontà arcontiche
Mi dotarono delle catene,
Tenendo incatenato il mio prossimo.

Oh, se solo avessi il potere
Di materializzare, all'istante,
Qualsiasi cosa desideri!
Allora sì che sarebbe divertente!
Tanto che ogni singola cosa
Perderebbe il gusto di essere assaporata.

Sì, e poi?
Quando ogni aspetto umano
Cade, per saturazione
O sublimazione,
Allora cosa resta?
Cosa viene dopo?

Senza meta, ma solo
Lo stupore e la curiosità
Famelica, da terrorizzare,
Tanto da incarnarsi in buco nero.

E dopo? Che sarà?
Ed il presente si proietta
Ogni istante a pregustare il poi,
In un circolo infernale
Di impazienza ed ansia,
Opprimente, cocente.

E il mio cavallo scalpita
E scalcia, e nitrisce,
E si lancia in corsa verso il sole,
Inseguendo il domani,
Un domani che forse non c'è,
Non c'è mai stato,
Non ci sarà mai...

E tutto si riassorbe,
E le proiezioni dell'IO
Perdono ogni senso,
Lasciando un corpo vuoto
A galleggiare, perso,
In questa dimensione,
Estratta completamente la sua essenza.

Pertanto sono qui, ma non sono più.
O meglio, sono altrove:
Ho lasciato in questa dimensione
Il mero guscio,
Come la pelle del serpente,
Che ora vive altrove.

Ecco, pertanto, cosa vedi qui ed ora:
La pelle vuota d'un serpente.
Sgargiante, abbagliante, colorata
Ma vuota, eppure UNO
Con l'ESSERE che la depose.

La mera gabbia della forma
Gettata via dall'Essenza.


 

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