La primavera sboccia, e t'apri come un fiore,
la stagione è perfetta, e incontro un amore.
Un'anima bambina, allegra e gioiosa,
mi coccola e ride, con aria giocosa.
Faceva paura tutta questa leggerezza,
tanto da non volerci creder, per paura,
che fossi soltanto l'ennesima amarezza,
però sei solo l'anima più bella e pura.
Se ti avessi allontanata come volevo,
terrorizzato da un amaro sortilegio,
non capirei la trappola in cui cadevo,
di certo avrei commesso un sacrilegio!
Pensa un po' cosa mi sarei perso!
Un calice pieno, che in me si riversa,
che di vita, ora, mi ritrovo sommerso,
le cure di una dolce anima diversa...
E mo' che ti ho presa, chi ti lascia più?
Se non cambieremo, sarà vita divina,
che aver qualcuno da amare, per di più,
mi rafforza, e proteggo la mia bambina
con le unghie e con i denti, e pugni,
se serve, che niente e nessuno dovrà
mai ferirti. Ora, che 'sta fortezza espugni,
il mio cuore, appartenere a te saprà.
E mi rieduco all'amore, eterno fuggiasco,
che mai si lasciò trovar, da tempo immemore,
che s'anche tu fossi l'ennesimo fiasco,
cosa che stento a pensar, m'hai fatto credere
ancor, dandomi speranza e tutta te stessa,
senza riserve, senza paure, abbracciando
le mie emozioni con l'entusiasmo dei bimbi.
Sembri tutto ciò che andavo cercando.
Solo il tempo, ancor, ci svelerà il vero,
ma che magnifico è questo momento!
Vorrei che mai finisse, e son sincero,
chè porti via ogni cosa, come fa il vento...
Pazienza? Aspettar l'inverno a decifrare
cos'è questo maremoto che ci travolge?
Andar coi piedi di piombo, e valutare
con attenzione questa trama che si svolge?
Non è da noi, che siam fatti d'altra pasta,
che tanto abbiam da dare, e tutti ci doniamo
l'un l'altro, e sfamarci d'amore mai ci basta,
come fedeli che al ciel ci abbandoniamo.
Quel che sarà sarà, ma sofferenze nonostante,
abbiamo ancor la forza d'affidare a Dio il futuro,
e il presente vogliam tutto per noi, teneramente
come bambini che tutto dimenticano, e di sicuro
nessuna preoccupazione gli attraversa la mente
quando si dedicano alla felicità dei loro giuochi...
Io e te, due stelle, e così arditi, candidamente
giochiamo ad aizzarci e spegnerci i fuochi.