vomitoletterario

Pagine

social:

creativecommons

<< clicca qui per scoprire quali sono gli usi consentiti

Vomito Letterario by homo vivo giuseppe rago is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.

 

Permissions on the contents of this site are obtainable contacting directly the site owner at " info@vomitoletterario.it "

th

www.vomitoletterario.it © All Right Reserved 2005-2022

 

Cookie Policy | Privacy Policy

 


Sito web realizzato da homo vivo giuseppe rago: +39 366 539 9177 - PEC: giusepperago@casellapec.com - Email: beppe212@tutanota.com

i
creativecommons

Se trai del valore da questa mia opera, considera di effettuare una piccola donazione per un "artista di strada digitale"

Tu sei poesia

2021-08-11 10:52

homo vivo giuseppe rago

amore, poesia, Universo, sofferenza, suona come campane,

Tu sei poesia

Come la dolce neve, fredda come un cadavere,bianca, come il petalo più puro.Togli da me l'orgoglio e le illusioni

Come la dolce neve, fredda come un cadavere,

bianca, come il petalo più puro.

Togli da me l'orgoglio e le illusioni

oscuri l'ingombrante cielo dei miei pensieri

fresca, come una carezza primaverile.

 

Sei il delirio della mia mente, il fuoco del mio corpo esanime.

Tu mi ammali, distruggi le mie membra

che vibrano al tuo contatto, inutilmente.

 

Come la morte dissipi le mie speranze, buia come la notte.

Assassina, lingua dalla lama affilata,

gioia eternamente distante.

Con le tue mani ossute dissipi le mie lacrime.

 

Cadavere, morta tormentata, fantasma dei miei giorni effimeri.

Tu mi togli la vita, mi togli i sogni, mi togli i respiri

Inutili come la mia inadeguatezza.

 

Sogno, desiderio infinito con cui mi uccido,

Io respiro il suono della tua voce,

mi cibo della luce splendida e pura dei tuoi occhi,

vivo assaporando l'infima parte delle mie brame di te.

 

Tu ti riempi d'altro, sì ch'io mi senta come il fiore incolto

solo, abbandonato al vento e ai raggi del sole.

Ma la tua vibrazione nutre i miei petali ancor più dell'acqua,

ancor più degli astri, ancor più del cielo.

E così li rifiuto tutti, lasciandomi appassire,

per seguire le tue fredde spalle.

 

Eppur mi innaffi, eppur mi nutri,

eppur ti prendi cura di questo fiore aperto,

per poi stringerlo fra le mani,

dimenticandoti della sua esistenza.

 

Ed io aspetto, mi turbo, desidero quelle attenzioni

la cui mancanza spinge verso l'interno,

costringe a guardare dentro, e non fuori,

la bellezza che si coglie per la vita.

 

Ma tutta questa bellezza non è in te.

Questa vibrazione, che è sentimento

si autoalimenta nel profondo dell'unico apparato

che rifiuta spiegazioni e il razionale.

E questo m'arricchisce, attraverso te.

Tu sei l'antenna che coglie il mio segnale,

e lo trasmetti ai miei occhi attraverso i tuoi occhi,

alle mie orecchie attraverso le tue parole,

al mio torace attraverso i tuoi abbracci, e t'apri.

 

Eppur mi rifuggi, eppur corri altrove

ed io non posso lamentare nulla,

nulla di quello che mi hai dato.

 

Tu ti riempi d'altro, e le mie acque traboccano al suolo,

dando vita ad altri fiori che vengono calpestati con noncuranza.

Eppur m'ami, eppur non mi lasci sfiorire

ché quando m'abbandono, la tua mano si tende, pronta

e poi fugge ancora.

 

Non c'è via per la mente per capire,

per incasellarti in uno schema,

non v'è vocabolario al mondo che possa tradurre

la tua poesia.

 

Tu sei poesia, la mia poesia, la poesia del mondo,

e dell'universo, che suona come campane

al battito dei tuoi passi.

 

tuseipoesia-1628671881.jpg
Donazioni