E se mai più desiderio o passione amorosa
s’impossesserà di me,
lo fuggirò con ali ai piedi e sdegno,
che di soffrir la vita mia non pecca occasione.
Venerea crudeltà che uccide, io ti rifuggo
Quale peggiore dei mali.
Tutto mi donerò a più alta luce divina,
metafisica e sacri intenti immortali,
che mai non pungono il cor,
ma lo confortano.
