Acqua, nuvole, confetti,
riposo, vacanze, libertà,
piccola parentesi piacevole
in un mondo ìmpari e duale.
O uomo, che la Vita infetti,
per piegarla a questa società,
rendendola meno durevole,
e all'Eden dove nasci rendi male:
Nacque forse bestia, o uomo,
o Terra, o Aria pel lavoro?
Tutto piegasti al tuo potere
illegittimo e prepotente.
Apparisti in guisa di nostromo,
guida e custode accanto al coro
di Natura, e fonti avea per bere
e rinfrescar corpo, core e mente.
Al giorno occhio schiudesti
chè nè verde, nè frutto, nè sole
ti mancava, ma tutto andò in malora
da quando tu affermasti "questo è mio".
Fu allor che guerra vedesti,
pretendendo più di ciò che suole,
poichè tutto e tutti, allora,
si volser contro te: "Lo voglio io!".
Questo è ciò che fa il capitalismo,
genera ingiustizia, e quindi guerra,
obbliga e lega l'uomo all'ingiustizia
alienante e perpetua del lavoro,
chè non è mai finito lo schiavismo,
cambiando volto, e impietosa sferra
disgrazie, e piega all'avarizia
diffondendo terror senza decoro.
Fu gran domanda quella posta
che non deve sparir mai dalla mente:
"Chi comanda il mondo?" chiese apposta
un cantante acuto e intelligente...
