Dal finestrino del treno ove sto sedendo,
scruto il treno di fianco, in partenza
e non capisco se è lui che sta muovendo
od io, e tutto è relativo, e tutto è impermanenza.
Son io, assieme alla stazione, in retromarcia
o l'altro treno che si sta mettendo in marcia?
Così pure l'universo, che non avendo punti fissi,
non ha sistemi di riferimento, e nulla è fermo.
Il paradosso che qui sopra scrissi
mi svela la danza del mondo, matto e infermo,
e noi stupidi esserini, sopra di esso
crediamo d'esser saldi, e che la Terra è immobile.
L'Uomo vuol che nulla cambi, povero fesso!
Chè tutto l'universo renderebbe un soprammobile
pur di aver conferme nella sua mente piccola,
"E pur si muove", come la fiamma d'una fiaccola!
